5 febbraio

5 febbraio 1936
Prima mondiale del film “Tempi moderni” di Charlie Chaplin


Tempi moderni (Modern Times) è un film interpretato, diretto e prodotto da Charlie Chaplin.
Fu proiettato la prima volta il 5 febbraio 1936, al teatro Rivoli di New York.

I gesti ripetitivi, i ritmi disumani e spersonalizzanti della catena di montaggio minano la ragione del povero Charlot, operaio meccanico. La pausa pranzo potrebbe concedere un momento di riposo, se non che Charlot viene prescelto quale operaio tipo su cui sperimentare la macchina automatica da alimentazione, che dovrebbe consentire di mangiare senza interrompere il lavoro (aspetto che in una visione scientifica del lavoro produrrebbe vantaggio competitivo). L’esperimento però gli causa parecchi danni dato che il diabolico marchingegno non funziona molto bene.

Ossessionato dai bulloni, che per la sua mansione è addetto a stringere con una chiave apposita, e dai bottoni, che ne richiamano la forma, ornanti la gonna della bella segretaria della fabbrica, ai quali proverà a dare una bella stretta, Charlot perde ogni controllo sulla propria mente. Con gesto liberatorio mette mano alla miriade di pulsanti, leve e interruttori della sala comando del suo reparto provocando il fermo della catena produttiva e finisce egli stesso ingoiato dagli ingranaggi delle gigantesche macchine rotative. Liberato dalla stretta meccanica e dopo aver spruzzato in faccia a tutti (compreso il padrone della fabbrica), saltellando dispettosamente, l’olio per lubrificare gli ingranaggi, Charlot sarà affidato forzatamente ad una clinica affinché venga riabilitato dall’esaurimento nervoso.

Dimesso dall’ospedale raccoglie una bandiera di segnalazione caduta da un mezzo in transito e la agita per richiamare l’attenzione dell’autista, senza accorgersi che dietro le sue spalle si sta aggregando un corteo di disoccupati che marciano agitando anch’essi delle bandiere. La carica della polizia disperde i manifestanti e provoca l’arresto dell’ignaro Charlot ritenuto, a torto, a capo dei dimostranti.

Egli viene allora rinchiuso nel penitenziario dove, grazie all’effetto di una sostanza dopante accidentalmente ingerita, da solo e senza accorgersene sventa il tentativo di rivolta di alcuni galeotti, guadagnandosi la grazia, la remissione del reato e la libertà con tanto di lettera di presentazione che attesta le sue qualità.

La recessione che attanaglia il paese, la chiusura delle fabbriche e la conseguente perdita del lavoro generano uno stato diffuso di povertà e scontento e stimolano il ricorso ad espedienti non sempre legali pur di sfamare la famiglia. Le merci delle imbarcazioni attraccate al porto sono un richiamo irresistibile per una giovane monella, che vuole contribuire a sfamare i ragazzini del quartiere e le sue sorelle più piccole, alle quali il padre disoccupato non può provvedere e che sono orfane di madre. Quando lo sfortunato genitore perderà la vita colpito da un proiettile esploso durante una manifestazione di protesta dei disoccupati, la sua famiglia verrà disgregata con l’affidamento delle sorelle minori ad un istituto. Anche la monella vi sarebbe destinata, ella riesce però a sottrarsi al suo destino con la fuga.

Nel frattempo la lettera di presentazione frutta a Charlot l’ingaggio presso un cantiere navale dove è in fase avanzata la costruzione di una maestosa imbarcazione che non sarà mai ultimata, dato che Charlot la varerà prima del tempo, sotto lo sguardo attonito dei colleghi, rimuovendo inavvertitamente il cuneo di ancoraggio che la trattiene sulla terra ferma. Il dignitoso autolicenziamento e il girovagare per la città lo portano ad imbattersi nella monella, minacciata d’arresto in quanto responsabile del furto di un filone di pane dal furgone che sta rifornendo una panetteria. Charlot tenterà di addossarsene la colpa con lo scopo di farsi arrestare e di risolvere così il problema del vitto. Riuscirà nel suo intento mangiando gratis una quantità sconsiderata di cibo ad un self-service, prendendo dei sigari e regalando dolci a dei ragazzini senza pagare nulla. Sul cellulare che lo trasporta verso la stazione di polizia sale anche la monella, riconosciuta quale vera autrice del furto, e i due fanno conoscenza. Approfittando del ribaltamento del mezzo, coinvolto in un incidente, Charlot (adesso motivato alla libertà) e la monella si danno alla fuga.

L’infortunio alla guardia notturna di un grande magazzino offre a Charlot la possibilità di rifarsi. Mostrata la sua lettera di presentazione ottiene l’impiego in sostituzione dell’infortunato. Dopo aver preso servizio alla chiusura al pubblico Charlot fa entrare la monella per andare alla scoperta del magazzino. Prima tappa reparto pasticceria per placare la fame; seconda tappa reparto giochi per dare libero sfogo alla voglia di divertimento repressa dalla miseria; infine reparto arredamento dove lei può concedersi il sonno in un fantastico e morbido letto che probabilmente nessuno dei due ha mai provato. Tre malintenzionati armati si sono intanto introdotti nel negozio e hanno immobilizzato Charlot. Uno di loro si rivela essere un suo ex compagno di fabbrica che, come gli altri due, è costretto al furto dalla povertà. I tre festeggiano allora con una bevuta nel reparto alimentare: l’indomani mattina alcune clienti rinveniranno Charlot addormentato sotto il banco dei vestiti. Cacciato dal negozio egli dovrà scontare dieci giorni in galera.

Al suo rilascio la monella lo aspetta e lo invita nell’abitazione che nel frattempo ha rimediato. Si tratta di una catapecchia fatiscente ma, se non altro, è un riparo per la notte e un luogo dove consumare i pasti. L’indomani Charlot, che ha dormito nel canile annesso, scorre il giornale e la lettura della notizia della riapertura delle fabbriche in prima pagina riaccende i loro sogni di normalità. Egli si precipita ai cancelli della fabbrica riuscendo a farsi assumere come aiutante manutentore. Questa volta tra gli ingranaggi finisce il suo capo, a causa sua naturalmente. Inghiottito completamente con la sola testa sporgente toccherà a Charlot alimentarlo durante la pausa pranzo. Un nuovo sciopero interrompe l’attività lavorativa e durante i successivi tumulti Charlot sarà nuovamente fermato e condotto in galera. La monella lo accoglie al rilascio anche questa volta. La monella è raggiante di felicità perché ha trovato un impiego come ballerina presso un ristorante, in cui le riesce di fare assumere come cameriere anche Charlot.

L’impiego prevede inoltre un’esibizione come cantante e Charlot deve ricorrere all’espediente di scriversi il testo della canzone sui polsini, perché non riesce a ricordarlo. L’operazione è però inutile, poiché al primo gesto del numero i polsini gli si sfilano ed egli è costretto ad improvvisare le parole sul famoso pezzo della “Titina”, primo e unico episodio di interpretazione sonora del vagabondo. Sarà grazie a questa abilità e al discreto successo ottenuto, più che alle doti di cameriere (travolto dal pubblico danzante peregrinerà per il locale nel tentativo di servire l’anatra che un cliente attende impaziente al tavolo e che non avrà il piacere di gustare), ad assicurargli l’assunzione definitiva. Tutto sembra procedere per il meglio, ma due funzionari dell’ufficio assistenza ai minori orfani bloccano la monella nel corso della sua esibizione con l’evidente intenzione di rinchiuderla in istituto. Ancora una volta, grazie all’aiuto di Charlot, ella riesce a sottrarsi alle autorità e a fuggire.

Sconsolata, si abbandona al pianto sul margine di una strada deserta. L’abbraccio di Charlot, che la stringe con affetto, le infonde fiducia e coraggio per rialzarsi e incamminarsi insieme a lui, mano nella mano, lungo la strada che si apre tra gli sconfinati spazi californiani, simboleggianti le inesplorate opportunità che la vita riserva ancora loro e che insieme sono pronti ad affrontare.

Curiosità
Lo scetticismo di Chaplin riguardo al sonoro nei film veniva smentito in questi anni, tuttavia Tempi moderni rimase un film muto, pur contenendo alcune scene sonore. Queste erano filtrate da apparecchi, radio, riproduttori, ma mai un dialogo vero e proprio; celebre l’interpretazione di Je cherche après Titine da parte di Chaplin con testo improvvisato in una lingua inventata (grammelot), misto di parole in francese, spagnolo e italiano spesso storpiate e messe assieme senza un vero costrutto.

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Visita il sito charliechaplin.com >>>


Recensione da MYMOVIES
Charlot, operaio alla catena, è vittima e cavia delle macchine che letteralmente lo “mangiano” e lo mandano in tilt. Perde il posto, trova lavori occasionali, se ne va con una monella. Cinque anni dopo Luci della città Chaplin fa un film sonoro, ma non parlato (con dialoghi ridotti a borborigmi e una canzone di parole informi, cantata dallo stesso Chaplin di cui si ascolta la voce per la prima volta). Satira sociale in difesa della dignità dell’uomo contro il dominio della macchina. Almeno una mezza dozzina di scene memorabili. “C. attaccò l’asservimento dell’uomo ai dogmi della produttività, sia nel regime del profitto sia in quello dello stakanovismo. Tempi moderni è ora più moderno che mai perché anticipa quella fede anarchica nella coppia, quella semimilitante moda “beatnik” che è sempre più emergente non soltanto tra i giovani anglosassoni, ma anche tra la gioventù dei paesi comunisti” (R. Durgnat, 1972).
(Fonte: MyMovies)


5 febbraio 1919
Chaplin, Pickford, Fairbanks e Griffith fondano la United Artists

Douglas Fairbanks, Mary Pickford, Charlie Chaplin, e D. W. Griffith nel 1919

United Artists (UA) è una famosa compagnia statunitense di produzione e distribuzione cinematografica facente parte del gruppo Metro-Goldwyn-Mayer,

È stata fondata il 5 febbraio 1919 dai quattro grandi attori e registi di Hollywood Charles Chaplin, Douglas Fairbanks, Mary Pickford e D. W. Griffith.

Si narra che alla sua fondazione un produttore di Hollywood abbia esclamato “I matti si sono impossessati del manicomio!”, a sottolineare che, per la prima volta, degli attori prendevano le redini di una compagnia cinematografica.

La United Artists fa tuttora parte del gruppo Metro-Goldwyn-Mayer, dopo essere stata in grossi guai finanziari che portarono al fallimento, a causa del flop del costoso film I cancelli del cielo di Michael Cimino uscito nel 1980.

Visita il sito unitedartists.com >>>

(Fonte testo: wikipedia)


AFORISMARIO
Felice colui che ha trovato il suo lavoro. Non chieda altra felicità.
(Thomas Carlyle)


PROVERBIO del giorno
Sant’Agata, conduce la festa a casa.


ACCADDE OGGI
251 – Sant’Agata muore martirizzata a Catania per non abiurare la sua fede
1576 – Enrico di Navarra si converte al Cattolicesimo allo scopo di potersi assicurare i diritti al trono di Francia
1597 – Un gruppo di cristiani giapponesi è condannato alla crocifissione dal nuovo governatore del Giappone per aver minacciato la società locale
1783 – Un violento terremoto colpisce la Calabria e la Sicilia. Lo descrivono Carlo Botta e Lazzaro Spallanzani
1887 – Al Teatro La Scala di Milano prima dell’Otello di Giuseppe Verdi
1919 – Charlie Chaplin, Mary Pickford, Douglas Fairbanks, e D.W. Griffith lanciano la United Artists
1922 – Roy DeWitt Wallace e la moglie Lila Bell Wallace pubblicano il primo numero del periodico Reader’s Digest
1924 – Il segnale orario dell’Osservatorio Reale di Greenwich viene trasmesso per la prima volta
1961 – Il Sunday Telegraph pubblica il suo primo numero
1962 – Il presidente francese Charles De Gaulle richiede che all’Algeria sia consentito di diventare una nazione indipendente
1971 – La navetta Apollo 14 sbarca sulla Luna
1999 – Mike Tyson viene condannato ad un anno di carcere per aver aggredito due persone il 31 agosto 1998
2000 – La nazionale italiana di rugby esordisce nel Sei Nazioni
(Fonte: wikipedia)


COMPLEANNI FAMOSI
Ernesto Calindri – attore
William Burroughs – scrittore
Fabrizio Frizzi – conduttore televisivo
Jennifer Jason Leigh – attrice
Carolina Morace – ex calciatrice


SANTI DEL GIORNO
Sant’Agata di Catania – Vergine e martire
San Saba il Giovane – Monaco
Sant’ Albuino di Bressanone – Vescovo
Sant’ Avito – Vescovo di Vienne
Sant’ Ingenuino (Genuino) – Vescovo di Sabiona



NdR: i testi dei nostri articoli sono il risultato di una ricerca effettuale nel web, dai quotidiani e da pubblicazioni utili agli approfondimenti.