10 marzo

10 marzo 1302
Dante Alighieri viene esiliato da Firenze


Dante Alighieri poeta, scrittore e politico italiano, è considerato il padre della lingua italiana, è l’autore della Comedìa, divenuta celebre come Divina Commedia ed universalmente considerata la più grande opera scritta in italiano e uno dei più grandi capolavori della letteratura mondiale.

Il suo nome, secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, è un ipocoristico di Durante: nei documenti era seguito dal patronimico Alagherii o dal gentilizio de Alagheriis, mentre la variante Alighieri si affermò solo con l’avvento di Boccaccio.

È conosciuto come il Sommo Poeta, o, per antonomasia, il Poeta. (…)
Quando Dante aveva dodici anni, nel 1277, fu concordato il suo matrimonio con Gemma, figlia di Messer Manetto Donati, che successivamente sposò all’età di vent’anni. Contrarre matrimoni in età così precoce era abbastanza comune a quell’epoca; lo si faceva con una cerimonia importante, che richiedeva atti formali sottoscritti davanti ad un notaio. La famiglia a cui Gemma apparteneva – i Donati – era una delle più importanti nella Firenze tardo-medievale e in seguito divenne il punto di riferimento per lo schieramento politico opposto a quello del poeta, i guelfi neri. Politicamente Dante apparteneva alla fazione dei guelfi bianchi, che, pur trovandosi nella lotta per le investiture schierati col papa, contavano molte famiglie della nobiltà signorile e feudale più antica ed erano contrari ad un eccessivo aumento del potere temporale papale. Dante, in particolare, nella sua opera De Monarchia auspicava l’indipendenza del potere imperiale dal papa, pur riconoscendo a quest’ultimo una superiore autorità morale.

Da Gemma Dante ebbe tre figli: Jacopo, Pietro e Antonia, e un possibile quarto, Giovanni. Antonia divenne monaca con il nome di Sorella Beatrice, sembra nel Convento delle Olivetane a Ravenna. Si dice fosse figlio suo anche un certo “Iohannes filius Dantis Aligherii de Florentia”, che compare come testimone in un atto del 21 ottobre 1308 a Lucca.

A Firenze ebbe una carriera politica di discreta importanza: dopo l’entrata in vigore dei regolamenti di Giano della Bella (1295), che escludevano l’antica nobiltà dalla politica permettendo ai ceti intermedi di ottenere ruoli nella Repubblica, purché iscritti a un’Arte, Dante si immatricolò all’Arte dei Medici e Speziali.

L’esatta serie dei suoi incarichi politici non è conosciuta, poiché i verbali delle assemblee sono andati perduti. Comunque, attraverso altre fonti, si è potuta ricostruire buona parte della sua attività: fu nel Consiglio del popolo dal novembre 1295 all’aprile 1296; fu nel gruppo dei “Savi”, che nel dicembre 1296 rinnovarono le norme per l’elezione dei priori, cioè dei massimi rappresentanti di ciascuna Arte; dal maggio al settembre del 1296 fece parte del Consiglio dei Cento. Fu inviato talvolta nella veste di ambasciatore, come nel maggio del 1300 a San Gimignano. Lo stesso anno fu priore dal 15 giugno al 15 agosto.

Nonostante l’appartenenza al partito guelfo, egli cercò sempre di osteggiare le ingerenze del suo acerrimo nemico papa Bonifacio VIII. Con l’arrivo del cardinale Matteo d’Acquasparta, inviato come paciere, almeno nominale (in realtà spedito dal papa per ridimensionare la potenza della parte dei guelfi bianchi, in quel periodo in piena ascesa sui Neri), Dante cercò, con successo, di ostacolare il suo operato. Egli stesso si recò dal papa per cercare di trovare un compromesso alla pace ma durante il viaggio venne bloccato e condannato in contumacia.

Quale membro del Consiglio dei Cento, fu tra i promotori del discusso provvedimento che spedì ai due estremi della Toscana i capi e le “teste calde” delle due fazioni. Questo non solo fu una disposizione inutile (presto essi tornarono alla spicciolata) ma fece rischiare un colpo di stato da parte dei Neri, che stavano per approfittare della situazione quando i Bianchi erano senza leader, ritardando oltre misura l’inizio del loro esilio. Inoltre il provvedimento attirò sui responsabili, Dante compreso, sia l’odio della parte nemica sia la diffidenza degli “amici”, e da lui stesso fu definito come l’inizio della sua rovina.

Con l’invio di Carlo di Valois a Firenze, mandato dal papa come teorico paciere, ma di fatto conquistatore, la Repubblica spedì a sua volta a Roma un’ambasceria di cui faceva parte essenziale Dante stesso, accompagnato da Maso Minerbetti e da Corazza da Signa.

Dante si trovava quindi a Roma, sembra trattenuto oltre misura da Bonifacio VIII, quando Carlo di Valois, al primo subbuglio cittadino prese pretesto per mettere a ferro e fuoco Firenze con un colpo di mano. Il 9 novembre 1301 Cante Gabrielli da Gubbio fu nominato Podestà di Firenze. Questi appartenente ai guelfi neri, diede inizio ad una politica di sistematica persecuzione degli esponenti politici di parte bianca ostili al papa, e che si risolse alla fine nella loro uccisione o nell’esilio. Con due condanne successive, quella del 27 gennaio e quella del 10 marzo 1302, che colpirono inoltre numerosi esponenti delle famiglie dei Cerchi e dei Gherardini, il poeta fu condannato da Cante Gabrielli, in contumacia, al rogo ed alla distruzione delle case. Dante fu raggiunto dal provvedimento di esilio a Roma e non rivide mai più Firenze.

Durante l’esilio, Dante fu ospite di diverse corti e famiglie della Romagna, fra cui gli Ordelaffi, signori ghibellini di Forlì, dove probabilmente si trovava quando l’imperatore Enrico VII di Lussemburgo entrò in Italia. Qui è possibile che abbia conosciuto le opere del famoso pensatore ebreo Hillel ben Samuel da Verona, che era da poco morto, dopo aver trascorso a Forlì gli ultimi anni della sua vita.

Dopo i falliti tentati colpi di mano del 1302, Dante, in qualità di capitano dell’esercito degli esuli, organizzò insieme a Scarpetta Ordelaffi, capo del partito ghibellino e signore di Forlì, un nuovo tentativo di rientrare a Firenze. L’impresa, però, fu sfortunata: il podestà di Firenze, un altro forlivese (nemico degli Ordelaffi), Fulcieri da Calboli, riuscì ad avere la meglio nella battaglia di Castel Puliciano; fallita, anche, l’azione diplomatica nella primavera del 1304, del cardinale Niccolò da Prato, legato pontificio di papa Benedetto XI, sul quale Dante aveva riposto molte speranze, il 20 luglio dello stesso anno i Bianchi, riuniti alla Lastra, una località a pochi chilometri da Firenze, decisero di intraprendere un nuovo attacco militare contro i Neri. Dante, ritenendo corretto aspettare un momento politicamente più favorevole, si schierò contro l’ennesima lotta armata, trovandosi in minoranza al punto che i più intransigenti formularono su di lui dei sospetti di tradimento, decise di non partecipare alla battaglia e prendere le distanze dal gruppo. Come preventivato dallo stesso, la battaglia di Lastra fu un vero e proprio fallimento con la morte di quattrocento uomini fra ghibellini e bianchi, il messaggio profetico ci arriva da Cacciaguida:

Di sua bestialitate il suo processo
farà la prova; sí ch’a te fia bello
averti fatta parte per te stesso.

(Paradiso, Canto XVII, 67-69)

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10 marzo 1975
Nasce la prima radio libera italiana

La prima radio libera italiana è stata Radio Milano International, di seguito il testo tratto dal sito StoriaRadioTv.it:

Tutto cambia grazie all’iniziativa di quattro giovani, età media vent’anni: Angelo e Rino Borra, Piero e Nino Cozzi.
Angelo Borra è un geometra di 22 anni, che ascolta parecchio Radio Luxembourg e Radio Montecarlo, tra le mani ha i libri che narrano la storia recentissima delle radio pirata Veronica e See International. Piero e Nino Cozzi sono due fratelli figli in diplomatico in pensione. Dopo aver soggiornato a lungo in Madagascar, in Austria e in altri paesi europei, i fratelli Cozzi vanno a studiare in Francia, Piero a Parigi, dove frequentava il liceo, Nino a Nizza dove studiava biologia all’università, parlano, correttamente, oltre all’italiano, il francese, l’inglese e il tedesco. Tornati in Italia incontrano l’amico Rino Borra, da qui parte l’idea di fondare una stazione radiofonica.
Angelo Borra si procura un trasmettitore militare e acquista un mixer e un giradischi, spesa totale meno di un milione, Rino con i propri risparmi acquista i microfoni, i miscelatori. La radio nasce ufficialmente il 10 marzo 1975, Angelo Borra sceglie il nome di Radio Milano International perché è a favore dell’internazionalizzazione della musica e perché ha presente il modello delle radio straniere. La sede è in via Locatelli al numero civico 1, in un appartamento di proprietà dei fratelli Cozzi, che hanno ceduto alle insistenze dei figli consentendo di dare vita alla loro iniziativa, che ha la sede centrale nella camera di Piero. E i dischi? Ognuno porta i propri e li usa per la radio. La modulazione di frequenza è 101 mhz, le prime voci che la radio diffonde sono quelle degli stessi Angelo Borra (che vi trasmetterà fino all’inizio del nuovo millennio), del fratello fratello Rino e dei fratelli Cozzi, tutti ragazzi intorno ai vent’anni.


AFORISMARIO
Amo la radio perché arriva dalla gente / entra nelle case e ci parla direttamente
se una radio è libera, ma libera veramente / piace ancor di più perché libera la mente.
(Eugenio Finardi)


PROVERBIO del giorno
La libreria non fa l’uomo dotto.


ACCADDE OGGI
1302 – Dante Alighieri viene esiliato da Firenze
1496 – Cristoforo Colombo lascia Hispaniola e approda in Spagna, terminando la sua seconda visita nell’Emisfero Occidentale
1876 – Alexander Graham Bell effettua con successo la prima chiamata telefonica
1902 – Una corte d’appello statunitense sentenzia che Thomas Edison non ha inventato la cinepresa
1906 – Viene aperta a Londra la stazione della Metropolitana di Piccadilly Circus.
1945 – Seconda guerra mondiale: Operazione Meetinghouse, il più duro bombardamento statunitense su Tokyo provoca la distruzione di 267.000 edifici, pari al 25% della città, uccidendo più di 100.000 persone
1952 – Fulgencio Batista esegue un colpo di stato a Cuba
1969 – A Memphis (Tennessee), James Earl Ray si dichiara colpevole dell’assassinio di Martin Luther King. In seguito ritirerà la sua dichiarazione
1975 – A Milano nasce Radio Milano International, la prima radio libera italiana
1977 – L’astronomo James Elliot comunica la scoperta degli anelli di Urano
2000 – L’indice Nasdaq raggiunge i 5132,52 punti, segnalando l’inizio della fine del boom delle dot-com.
(Fonte: wikipedia)


COMPLEANNI FAMOSI
Chuck Norris – attore
Sharon Stone – attrice
Edoardo Mountbatten Windsor – conte di Wessex
Eva Herzigova – modella
Samuel Eto’o – calciatore


SANTI DEL GIORNO
San Simplicio – Papa
San Macario di Gerusalemme – Vescovo
Sant’ Attala – Abate



NdR: i testi dei nostri articoli sono il risultato di una ricerca effettuale nel web, dai quotidiani e da pubblicazioni utili agli approfondimenti.