11 marzo

11 marzo 1818
Pubblicato Frankenstein


Illustrazione dalla copertina interna dell’edizione di Frankenstein del 1831

Frankenstein, o il moderno Prometeo (Frankenstein: or, the modern Prometheus) è un romanzo scritto dall’inglese Mary Shelley fra il 1816 ed il 1817, quando aveva soltanto 19 anni, pubblicato nel 1818 e rimodificato dall’autrice per una seconda edizione del 1831. È questo il romanzo che genera il nome del dottor Victor von Frankenstein ed il personaggio della creatura, spesso ricordata come mostro di Frankenstein, i quali a livello popolare sono erroneamente ricordati sotto lo stesso nome.
È probabilmente grazie alla figura del mostro, espressione della paura, al tempo diffusa, per lo sviluppo tecnologico, che il romanzo è divenuto immortale. Frankenstein è uno dei miti della letteratura proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane. La “creatura” è l’esempio del sublime, del “diverso” che in quanto tale causa terrore.
Dalla pubblicazione del libro, il nome di Frankenstein è entrato nella cultura popolare, in ambito letterario, cinematografico e televisivo. È inoltre spesso utilizzato, per estensione, come esempio negativo in quello bioetico, alludendo al fatto che il suddetto dottore compisse esperimenti illeciti o eticamente discutibili. (…)
All’uscita anonima l’11 marzo 1818 le critiche sono sfavorevoli: dicono che il romanzo non insegna nessuna condotta morale e che affatica i sentimenti senza coinvolgere la mente. Walter Scott però scrive che l’autore è dotato di una buona capacità d’espressione e di un buon inglese. L’unico indizio che porta all’autore è la dedica a William Godwin, che i critici attribuiscono a Percy Bysshe Shelley, il suo più famoso discepolo. Ma Frankenstein non è una celebrazione dei razionali principi godwiniani, bensì una lezione morale e forse anche politica su quali azioni possano essere difese come ragionevoli (nella parte centrale, quando la creatura narra la sua storia). I critici tuttavia preferiscono non badare a questo evidente sottofondo e catalogano il romanzo come un’orribile storia movimentata.
In ogni caso Frankenstein, come Dracula, è subito un best seller e i critici rimangono spiazzati quando nella seconda edizione l’autore si rivela un’autrice (scrivono “per un uomo era eccellente ma per una donna è straordinario”), e per giunta molto giovane (21 anni).


11 marzo 2011
Il terremoto di  Sendai

Il terremoto di Sendai e del Tōhoku del 2011 si è verificato l’11 marzo 2011 al largo della costa della regione di Tōhoku, nel Giappone settentrionale, alle ore 14:45:23 locali alla profondità di 30 km.
Il sisma ha avuto magnitudo 9,0 (secondo l’USGS) con epicentro in mare e con successivo tsunami. È stato il più potente sisma mai misurato in Giappone ed il quarto a livello mondiale.

Il terremoto si è generato nella prefettura di Miyagi. La zona presso l’epicentro ha tremato per circa 6 minuti, raggiungendo una magnitudo momento di 9,0.
Sulla terraferma, circa 100 km dall’epicentro, si è rilevato un valore di scuotimento sismico massimo (Intensità Mercalli Modificata) corrispondente al IX grado. L’accelerazione del suolo ha raggiunto picchi di 2.99 g. Ulteriori scosse si sono succedute dopo quella iniziale delle 14:46: una di magnitudo 7,0 alle 15:06, una di magnitudo 7,4 alle 15:15 ed una di magnitudo 7,2 alle 15:26, e sono state oltre quaranta le scosse di magnitudo superiore a 5,0 che hanno avuto luogo nelle ore seguenti la scossa iniziale. Molte parti della città di Tokyo sono rimaste temporaneamente senza fornitura di energia elettrica. All’alba del 13 marzo (ore 5:00 locali) si sono verificate altre scosse di 6,8 e 6,0 nel nord est del Paese. Il 14 marzo si verifica un’altra grande scossa di magnitudo 6,2 avvertita anche a Tokyo. Il 15 marzo un’altra della stessa magnitudo si è riscontrata a 120 chilometri a sud-ovest di Tokyo, nei pressi del monte Fuji con epicentro a Shizuoka.
Il 16 marzo una scossa di 6,0 scuote la prefettura di Chiba, alla periferia est di Tokyo.
Il 17 marzo la tv Nhk annuncia che una nuova scossa di magnitudo 5,8 si è registrata poco fuori da Tokyo, con epicentro al largo delle coste della prefettura di Ibaraki, a nord della capitale.

Con l’attuale bilancio di 15.703 morti è superato il numero di morti del terremoto di Kobe del 1995 nel quale morirono 6.434 persone.
In seguito alla scossa si è generato uno tsunami con onde alte oltre 10 metri che hanno raggiunto una velocità di circa 750 km/h. Molti paesi, tra cui la Nuova Zelanda, l’Australia, la Russia, Guam, le Filippine, l’Indonesia, la Papua Nuova Guinea, Nauru, le Hawaii, le Marianne Settentrionali e Taiwan hanno, di conseguenza, dichiarato l’allerta tsunami. In Giappone l’allerta è stata subito portata al livello massimo.
Le coste giapponesi più colpite dalle onde anomale sono state quella della prefettura di Iwate, dove si è registrata l’onda più alta, abbattutasi nelle vicinanze della città di Miyako, che ha raggiunto la straordinaria altezza di 40,5 metri, e quella della prefettura di Miyagi, che ha subito i maggiori danni, con automobili, edifici, navi e treni travolti dalle onde.

Misurazioni del livello medio del mare, effettuate presso la stazione di Capo Roberts nell’Antartide indicano che le oscillazioni sulla superficie del mare, del treno d’onda seguente l’arrivo dell’onda tsunami ha impiegato almeno 72 ore per ridursi al livello delle oscillazioni osservabili durante le tempeste locali. Le immagini da satellite hanno mostrato che la fatica, indotta da queste oscillazioni, sulla massa di ghiaccio della piattaforma di ghiaccio Sulzberger che si riversa nell’oceano, ha provocato la rottura ed il distacco dalla stessa di due grossi iceberg di 10 x 6 km di dimensione e di 7 x 4 km, per una perdita complessiva di 125 km2 di ghiaccio; si tratta del primo distacco rilevato di iceberg da quell’area da 46 anni.
La grande energia del sisma potrebbe aver causato, secondo alcuni calcoli, spostamento dell’asse terrestre di circa 17 centimetri (inizialmente stimati 10 cm) e spostato le coste del paese di 4 metri verso Est causando anche mutazioni del fondale marino.
Il sisma ha provocato lo spegnimento automatico di undici centrali nucleari da parte dei sistemi di emergenza.
Le centrali che hanno subito i maggiori danni sono state quelle di Fukushima Dai-ni (Fukushima II) e, in particolare, Fukushima Dai-ichi (Fukushima I), situate a circa 11 km l’una dall’altra nella prefettura di Fukushima. I reattori attivi a Fukushima I erano i n. 1, 2 e 3, mentre altri tre erano stati spenti per manutenzione.
Questi si sono disattivati automaticamente dopo la scossa, ma i sistemi di raffreddamento sono comunque risultati danneggiati, causando un surriscaldamento incontrollato. Il livello dell’acqua negli impianti è sceso sotto i livelli minimi di guardia in tutti e due i siti, e pertanto è stata dichiarata l’emergenza nucleare (la prima nella storia del Giappone). Alle 15:40 (6:40 UTC) dell’11 marzo il reattore n. 1 di Fukushima I ha subito la fusione delle barre di combustibile e un’esplosione visibile anche dall’esterno, che ha provocato il crollo di parte delle strutture esterne della centrale.
In un’ora sarebbero state rilasciate più radiazioni che nell’arco di un anno.
Il 12 marzo si è verificato lo stesso problema al reattore n. 3 della stessa centrale.
Per contenere il surriscaldamento è stato autorizzato il rilascio controllato di vapore e si è proceduto all’irrorazione dei reattori con acqua di mare e acido borico (capace di assorbire neutroni e rallentare la reazione del combustibile).
I gas dispersi dalle esplosioni e dal rilascio di vapore hanno diffuso nell’atmosfera ioni radioattivi di iodio 131. La successiva evacuazione ha interessato 110 000 persone nel raggio di 30 chilometri dall’impianto di Fukushima I.
Il 14 marzo si è interrotto l’impianto di raffreddamento del reattore n. 2, subito irrorato con acqua marina e boro.
Nella notte del 15 marzo è avvenuta un’esplosione, con successivo incendio, al reattore n. 4: anche se spento, il guasto all’impianto di raffreddamento ha impedito di contenere il surriscaldamento dovuto al decadimento naturale del combustibile nucleare, e questo ha portato alla vaporizzazione dell’acqua della piscina di soppressione in cui è immerso il reattore e alla successiva reazione tra vapore bollente e lo zirconio che riveste le barre di combustibile; l’acqua attorno al reattore si è prosciugata portando il surriscaldamento fuori controllo.
Gli incendi e la radioattività hanno reso problematico l’accesso negli impianti dei tecnici che cercavano di riprendere il controllo dei reattori.
Tuttavia, i contenitori primari (vessel) dei reattori interessati dagli incidenti (n. 1, 2, 3 e 4) hanno resistito alle esplosioni e al surriscaldamento.
Gli avvenimenti sono stati classificati dall’Agenzia per la sicurezza nucleare e industriale del Giappone al grado 7 della scala INES, il massimo, a pari livello con il Disastro di Černobyl’.

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AFORISMARIO
Una casa senza libreria è una casa senza dignità, — ha qualcosa della locanda, — è come una città senza librai, — un villaggio senza scuole, — una lettera senza ortografia.
(Edmondo De Amicis)


PROVERBIO del giorno
Quando piove lo stolto impreca contro gli dei, il saggio si procura un ombrello.


ACCADDE OGGI
1702 – Il primo giornale di informazione a pubblicazione regolare in lingua inglese, The Daily Courant, esce per la prima volta
1818 – Mary Shelley pubblica Frankenstein.
1927 – A New York, Samuel Roxy Rothafel apre il Roxy Theatre
1985 – Michail Gorbačëv diventa leader dell’Unione Sovietica
1990 – La Lituania si dichiara indipendente dall’Unione Sovietica
1999 – Infosys è la prima azienda indiana ad essere inserita nel Nasdaq
2003 – A L’Aia viene fondata la Corte Internazionale di Giustizia
2011: Un terremoto di magnitudo 9 Richter colpisce Sendai, in Giappone, sviluppando uno tsunami con onde di 10 metri che devastano la costa per diversi chilometri.
(Fonte: wikipedia)


COMPLEANNI FAMOSI
Torquato Tasso – poeta
Astor Piazzolla – musicista
Sandra Milo – attrice
Cochi Ponzoni – attore
David LaChapelle – artista e fotografo


SANTI DEL GIORNO
San Costantino – re di Scozia e martire
Sant’Eutimio di Sardi – vescovo e martire
San Firmino – abate
San Pionio – martire
San Ramiro – martire
Santa Rosina di Wenglingen – vergine, martire
San Sofronio di Gerusalemme – patriarca



NdR: i testi dei nostri articoli sono il risultato di una ricerca effettuale nel web, dai quotidiani e da pubblicazioni utili agli approfondimenti.