5 marzo

5 marzo 1868
Alla Scala prima di “Mefistofele”


Fonte immagine: maremagnum.com

Mefistofele è un’opera in quattro atti, un prologo e un epilogo, scritta e composta da Arrigo Boito ispirandosi al Faust di Goethe.

La prima rappresentazione avvenne a Milano, al Teatro alla Scala, il 5 marzo 1868, ma si risolse in un insuccesso. L’opera venne quindi tagliata e rielaborata dall’autore, e la nuova versione andò in scena con successo al Teatro Comunale di Bologna il 4 ottobre 1875.

Da allora è sempre rimasta in repertorio, diretta da molte celebri bacchette, tra cui Franco Faccio, Arturo Toscanini, Tullio Serafin, Leonard Bernstein e Riccardo Muti.
Famosi interpreti di Mefistofele sono stati Nazzareno De Angelis che ne cantò 987 recite, Fëdor Ivanovič Šaljapin, Cesare Siepi, Giulio Neri, Samuel Ramey e Nicolai Ghiaurov. Nel ruolo di Faust spiccano interpreti quali Aureliano Pertile, Carlo Bergonzi, Alfredo Kraus, Giuseppe Di Stefano, Placido Domingo e Luciano Pavarotti. Come Margherita Montserrat Caballé, Mirella Freni e Renata Tebaldi. Nel ruolo di Elena Giannina Arangi Lombardi, ancora la Caballé e Beverly Sills.
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LA CRITICA da operalibera

Lungo ed estenuante: sono questi gli aggettivi che il pubblico della Scala usò per commentare la prèmiere del “Mefistofele”, opera del giovane esordiente Arrigo Boito. Grande era l’attesa per il ventiseienne padovano, considerato la punta di diamante del movimento Scapigliato, soprattutto per il suo teatro che si preannunciava in netta contrapposizione a quello di Giuseppe Verdi. La serata del 5 marzo del 1868 si rivelò però un autentico fiasco, vuoi per le sei ore complessive dello spettacolo che estenuarono il pubblico milanese, vuoi per le posizioni progressiste e secondo alcuni troppo wagneriane.

Pochi furono gli applausi, a prevalere fu il dissenso, tanto che lo stesso teatro fu costretto a riproporre l’opera in due serate distinte. Ma questa prima versione del Mefistofele durò ben poco, la sua fortuna e il meritato successo arrivarono sette anni dopo a Bologna, a costo di tagli, modifiche e profonde revisioni. Oggi conosciamo il lavoro di Boito in questa seconda versione felsinea, ma molti studiosi hanno cominciato di recente ad appassionarsi e interessarsi al Mefistofele fischiato e primordiale. Della versione originaria sono rimasti solamente il libretto e alcune partiture.

Ma un esame dettagliato di quella prèmiere consente di capire quale fosse il vero messaggio del compositore e librettista scapigliato. Il suo obiettivo era quello di rivoluzionare completamente l’opera italiana, fondendo poesia e musica. Già due mesi prima del debutto l’editore Ricordi mise in vendita il cosiddetto “prologo in teatro”, una prosa che coinvolgeva un critico, l’autore e uno spettatore, un’utile lettura destinata al pubblico scaligero del 5 marzo. Si tratta di un dialogo che mette in evidenza tutte le preoccupazioni di Boito, innervosito soprattutto da quello che avrebbero potuto dire i recensori, tanto da avvertire gli spettatori circa le caratteristiche poco usuali di quanto avrebbero udito e visto. Il prologo in questione, inoltre, chiarisce il punto di vista dell’autore sul soggetto.

A suo dire, si può ancora approfondire il “Faust” di Goethe, il tema non è affatto esaurito e valeva la pena affrontare un’impresa tanto ardua. Lo studio del Faust cominciò nel 1862. Giusto tre anni prima Charles Gounodaveva fatto rappresentare al Théatre-Lyrique di Parigi il suo dramma intitolato proprio Faust, dunque il confronto era inevitabile. Tra l’altro, nessun musicista romantico di lingua tedesca si era mai confrontato con il soggetto, forse si pensava di osare troppo con un capolavoro di quel tipo. Boito fu molto attento nel descrivere le sue scelte nel libretto, con una serie infinita di note in calce che servivano proprio a spiegare omissioni e alcune infedeltà rispetto al testo originale. (prosegue >>>)

Arrigo Boito: letterato, librettista e compositore italiano.
Figlio di Silvestro Boito e fratello minore di Camillo, è noto soprattutto per i suoi libretti d’opera, considerati tra i massimi capolavori del genere, e per il suo melodramma Mefistofele.

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AFORISMARIO
Per essere poeti, bisogna avere molto tempo.
(Pier Paolo Pasolini)


PROVERBIO del giorno
Dopo i confetti escono i difetti.


ACCADDE OGGI
1876 – Esce il primo numero del quotidiano Corriere della Sera.
1877 – Al teatro La Scala di Milano prima dell’opera lirica Mefistofele di Arrigo Boito: fu un clamoroso fiasco.
1912 – L’esercito italiano è il primo ad usare i dirigibili per scopi militari, utilizzandoli per ricognizione ad ovest di Tripoli, dietro le linee turche, durante la Guerra Italo-Turca.
1936 – A Planica, in Slovenia, Sepp Bradl è il primo uomo a superare i 100 metri nel salto con gli sci.
1936 – Primo volo del caccia Spitfire Type 300.
1946 – Winston Churchill nomina per la prima volta la Cortina di Ferro nel suo discorso al Westminster College di Fulton (Missouri). Questo episodio è spesso considerato come l’inizio della Guerra Fredda.
1970 – Entra in vigore un trattato di non proliferazione nucleare, ratificato da 43 nazioni.
(Fonte: wikipedia)


COMPLEANNI FAMOSI
Giambattista Tiepolo – pittore e incisore
Ennio Flaiano – scrittore e giornalista
Pier Paolo Pasolini – scrittore e regista
Lucio Battisti – cantautore
Eva Mendes – attrice


SANTI DEL GIORNO
Sant’Adriano di Cesarea – Vescovo e Martire
San Ciarano – Vescovo
San Gerasimo – Anacoreta
San Lucio I – Papa
San Teofilo di Cesarea di Palestina – Vescovo



NdR: i testi dei nostri articoli sono il risultato di una ricerca effettuale nel web, dai quotidiani e da pubblicazioni utili agli approfondimenti.