05|06 Giornata Mondiale dell’Ambiente

5 giugno
Dal 1972 è in tutto il mondo la giornata dedicata all’Ambiente.


La Giornata Mondiale dell’Ambiente è una festività proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Ogni anno ha un filo conduttore, il motto per l’edizione 2020 è “È il momento per la Natura”, per ricordarci che la crisi della biodiversità è una preoccupazione non solo urgente, ma anche esistenziale.


EDIZIONI PRECEDENTI

Per l’edizione del 2019 è l’inquinamento atmosferico ed è stato lanciato l’hashtag #BeatAirPollution.
Il paese ospitante è la Cina, che si ritiene sia un modello da imitare per quanto riguarda la lotta all’inquinamento atmosferico.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno 7 milioni di persone muoiono a causa dell’esposizione all’aria inquinata, che respirano all’aperto o in ambienti domestici.
Tra queste morti evitabili, 2,2 milioni sono dovute a ictus, 2 milioni circa a problemi cardiaci, 1,7 milioni a malattie polmonari e tumori. In oltre la metà dei casi (3,8 milioni) a uccidere è l’inquinamento domestico dovuto alle emissioni dei combustibili usati per il riscaldamento e la cottura di cibi, ed è qui che il problema globale dello smog si intreccia con quello della povertà e delle disuguaglianze sociali.


Per il 2018 la Giornata Mondiale dell’Ambiente il Paese ospitante è stato l’India.
Il tema scelto dall’ONU è forse uno dei più urgenti e preoccupanti degli ultimi anni e riguarda l’inquinamento dei mari e degli oceani, messi sempre più a dura prova dalla plastica.
L’Unep ha sottolineato come ogni anno vengano riversati negli oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici che inquinano e distruggono tutti gli habitat sottomarini.

Il consumo di plastica devasta gli oceani e distrugge intere specie.

Nel mondo ogni minuto vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte viene riciclata poiché questo è uno dei materiali più difficili da recuperare.


Ogni edizione ha un tema come filo conduttore che lega tutte le iniziative mondiali che si svolgono in onore dell’Ambiente.
Nel 2013 la giornata del 5 giugno è stata intitolata “Think, eat, save”ovvero pensa, mangia e risparmia. Non solo un tema, ma un vero e proprio motto che ha visto ogni Stato, ONG, e comitato regionale partecipare a migliaia di iniziative in tutto il mondo.
Nel 2012 la manifestazione principale era stata ospitata in Mongolia e ha avuto come tema principale il contrasto allo spreco alimentare.

La Mongolia è infatti, uno dei Paesi che sta crescendo maggiormente nel mondo, e punta a garantire questa crescita con una economia verde. Mentre la Mongolia non spreca cibo in modo significativo, il tradizionale stile di vita nomade di alcuni dei suoi abitanti – che hanno sviluppato modi per conservare gli alimenti per lunghi periodi – offre alcune antiche risposte alla sfida moderna degli sprechi alimentari.

Ogni anno nel mondo un terzo del cibo prodotto viene gettato durante uno dei passaggi dal produttore al consumatore. Lo ricorda l’UNEP, l’agenzia dell’Onu per l’ambiente, che ha scelto appunto il tema della ‘impronta alimentare’ per giornata mondiale per l’Ambiente per richiamare ciascuno alla responsabilita’ e poter diventare protagonista del cambiamento a sostegno di uno sviluppo sostenibile ed equo

Questi 1,3 miliardi di tonnellate di derrate alimentari, spiega l’agenzia, del valore di mille miliardi di dollari, sarebbero sufficienti a nutrire gli 870 milioni di persone che ogni giorno non hanno da mangiare, oltre a rappresentare uno ‘spreco’ di emissioni di CO2. Per sottolineare l’amara ironia del fatto che lo spreco di cibo è al massimo in un momento in cui è facile conservare i cibi l’UNEP e la FAO hanno invece raccolto in un sito tutti i modi in cui tradizionalmente vengono conservati gli alimenti. L’iniziativa ha riscoperto ad esempio la pratica dell’esercito di Gengis Khan di essiccare così tanto la carne da far ridurre una mucca alle dimensioni di un pugno, o quella ancora usata dagli inuit di preparare il Kiviak-a facendo fermentare la carne di un piccolo uccello marino all’interno di un sacco di pelle di foca. ”Ridurre il cibo sprecato è una sfida economica, etica e ambientale – ha osservato Achim Steiner, direttore generale dell’Unep – uno dei modi è guardare a come culture meno ‘sprecone’ danno valore a ogni singolo boccone, e valutare come imitarle”.

Da www.earthdayitalia.org >>>



L’edizione numero 44 del Wed 2016 ha avuto come tema principale “Liberate il vostro istinto selvaggio per proteggere la vita” e quale modo migliore per esortare tutti ma proprio tutti a fare a meno di tutto ciò che minaccia la salute dell’ambiente, a cominciare dalle esplicita volontà di sottoporre all’attenzione del mondo il problema del commercio illecito delle specie selvatiche. Pertanto, il Paese ospitante e protagonista, associato al tema del 2016, sarà l’Angola, dove è purtroppo all’ordine del giorno il problema del bracconaggio.

Il tema del 2017 riguarda i legami tra le persone e la Natura, nelle città e nelle campagne, dai poli all’equatore.
L’invito dell’ONU è di connettersi con la Natura, come in un’enorme social network che comprende, noi, gli animali, la Natura e la Terra.

Il paese promotore 2017 è stato il Canada che ha deciso di rendere gratuito l’accesso ai suoi numerosi parchi naturali, riserve marine, bio parchi e così via, per tutto l’anno.