3 gennaio

3 gennaio 1431 – Inizia il processo a Giovanna d’Arco


Le accuse: essersi presentata come inviata di Dio, essersi vestita da uomo, “incurante di ogni verecondia e femminile pudore”, di aver passato uomini a fil di spada, di aver offeso la fede cattolica con atti e parole.

Da Enciclopedia Treccani

Giovanna d’Arco: la giovane che guidò la riscossa francese contro gli Inglesi

Figlia di contadini e analfabeta, animata da visioni religiose, la giovanissima Giovanna d’Arco fu l’anima della riscossa francese nella lunga guerra che oppose la Francia all’Inghilterra tra il Trecento e il Quattrocento. La sua fine tragica alimentò la leggenda di questa giovane donna che sentiva di essere stata chiamata da Dio per compiere una missione: liberare la Francia dagli Inglesi

La missione
Jeanne d’Arc, detta dai contemporanei la Pucelle (“la Pulzella”, cioè la vergine) nacque nel villaggio di Domrémy nel 1412, in una famiglia contadina. Analfabeta, verso l’età di 13 anni cominciò a credersi visitata da messaggeri celesti che la esortavano alla fede e ad agire per liberare la Francia dagli invasori inglesi. La corona d’Inghilterra conservava ancora, infatti, possedimenti feudali sul suolo nazionale francese ed era impegnata in quella che sarebbe stata poi chiamata la guerra dei Cent’anni contro la debole monarchia di Francia. Giovanna si convinse di essere stata incaricata di una missione: liberare la città di Orléans dalla presenza del nemico e far consacrare re Carlo VII nella Cattedrale di Reims, così come la tradizione della monarchia francese imponeva (a causa della guerra fino ad allora era stato impossibile celebrare tale cerimonia).

La pulzella d’Orléans
Occorreva agire. Nel 1429 Giovanna, abbandonata la casa paterna, si presentò a Carlo VII che le concesse di cavalcare alla testa dell’esercito che andava a soccorrere Orléans. Non aveva compiti di comando, ma la sua singolare presenza, la sua armatura bianca, il suo stendardo e la sua spada spronarono le truppe all’azione vittoriosa. Orléans fu liberata a maggio, nel giugno l’esercito francese sbaragliò l’armata inglese presso Patay e in luglio Carlo VII fu consacrato re a Reims. Giovanna aveva rianimato la stanca campagna militare della monarchia di Francia e intorno al suo nome cominciarono subito a fiorire leggende. Ma a Carlo VII questo risultato già bastava: ai primi successi non seguì una convinta prosecuzione delle azioni contro gli Inglesi, alla quale Giovanna d’Arco invece incitava. Pur se isolata e con poche forze, la giovane continuò così a combattere e nel settembre successivo fu ferita sotto le mura della città di Parigi, che si trovava sottoposta al controllo inglese.

Nel 1430, mentre il nemico si riorganizzava, Giovanna si trovò a condurre la lotta alla guida di una compagnia di 200 soldati italiani. Il 23 maggio, nei pressi di Compiègne, cadde prigioniera nelle mani dei Borgognoni, alleati degli Inglesi, dopo aver opposto una strenua resistenza. Il giorno successivo fu rinchiusa in un carcere con alcuni fedeli compagni. Il 24 ottobre, dopo mesi passati a peregrinare da prigione a prigione, e dopo due tentativi di evasione, fu ceduta agli Inglesi dietro il pagamento dell’enorme somma di 10.000 scudi d’oro. Carlo VII non mosse un dito per salvarla e Giovanna nel gennaio 1431 fu condotta nel castello di Rouen di fronte a un tribunale ecclesiastico asservito agli Inglesi.

Dal processo alla leggenda
La comparsa sulla scena di Giovanna era stata travolgente. Con la sua foga, con le certezze provenienti dalle sue visioni, aveva mutato il corso del conflitto. Ma chi era Giovanna? Una contadinella esaltata, come forse pensò il suo re Carlo VII, una santa o un’eretica (eresia)? Dimostrare quest’ultima tesi e demolire la reputazione di Giovanna (così come volevano gli Inglesi) fu l’obiettivo dei giudici. Durante i durissimi interrogatori che subì, Giovanna non rinnegò nulla ed espose anzi con forza i principi della sua azione che mirava alla salvezza della Francia. Il processo si concluse nel maggio successivo. Giovanna fu dichiarata colpevole di eresia e condannata a morte. Un rogo, nella piazza del mercato di Rouen, pose fine alla sua vita il 30 maggio 1431.

Diciannove anni più tardi Carlo VII riconquistò la città che era stata la scena del martirio di Giovanna. Avviò la revisione del suo processo e nel 1456 la pulzella d’Orléans venne pienamente riabilitata e consegnata alla storia di Francia. La sua vicenda non venne dimenticata e la Chiesa cattolica la dichiarò beata nel 1909 e poi santa nel 1920.

La straordinaria storia di Giovanna è stata raccontata, con diverse accezioni ‒ anche negative ‒ da grandi scrittori, quali Shakespeare, Voltaire, Schiller. Anche musicisti, e tra questi Giuseppe Verdi, si sono ispirati alla sua tragica storia, e il cinema le ha dedicato molti film.


PROVERBIO del giorno
Gennaio bello febbraio in mantello.


AFORISMARIO
La vita è un’autostrada a senso unico di marcia, impossibile invertire ne tornare indietro folle sarebbe accelerare.
(Sergio Leone)


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(Fonte: wikipedia)


COMPLEANNI FAMOSI
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