Poesia di aprile

La poesia scelta per questo mese è Domenica di aprile di Ugo Betti.


E’ venuto aprile!
Dall’uscio ha fatto capolino
come un bambino!
Come un bambino che tenta
i primi passi, e poi si sgomenta,
e pensa…e ride con occhi stupiti
color del cielo,
ride al mondo grande,
alle nuvolette di velo!

Un volo di bianche ali
se ne va per l’azzurro!
E le cattedrali
sono trasparenti come sogni!
Le tende si gonfiano come vele,
con un sussurro…

Portavo nel cuore una pena,
ma non so ricordare.
Nella mia mano esangue
ogni vena
batte dolcemente…
Il sangue
è come latte innocente…
Sono un convalescente
che siede al sole
e bisbiglia vane parole
e sorride con la bocca smorta.

Aprile,
dolce dormire!
Nelle case benedette
un angelo si china sul guanciale,
mette la sua manina
sulle palpebre inquiete,
e il male
s’addormenta.
Avremo acqua per la sete,
e per la fame, il pane
segnato col segno della croce.
Udremo le campane
dei mattini sereni
quando i vecchi piangono di dolcezza
e di tristezza…
Riposeremo nelle pievi solinghe
come fanno i mendicanti,
guardando i santi
e i re
e i cherubini che ridono
e non sanno il perché.

Voglio dormire in un solco
come un bimbo nella cuna
Vedo tutto il cielo
E le nuvole s’affacciano agli abissi turchini
ed hanno paura…
Ed ecco, una nuvola lieve
abbandona le sorelle di neve!
L’aria è turchina…
E per dolcezza, pellegrina
diventa tutta di rosa,
e diventa pallida… e si culla…
E poi si strugge.
E non è più nulla.


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