David Livingstone

Nasce il 19 marzo 1813 nel villaggio di Blantyre, nella regione scozzese del Lanarkshire del sud
David Livingstone missionario, esploratore e medico britannico dell’era vittoriana.


Seguì la facoltà di medicina e teologia a Glasgow e nel 1838 entrò nella Società Missionaria di Londra con il desiderio di trasferirsi in Cina, ma non poté realizzare questo suo sogno a causa della guerra dell’oppio che imperversava in quel paese.

Nel 1844 si sposò con Mary Moffat, figlia di un altro missionario, Robert Moffat. La moglie rimase con lui in Africa per alcuni anni, per poi ritornare in Inghilterra con i loro figli.

Nel periodo 1852-56, esplorò l’entroterra africano, scoprendo le cascate Vittoria, a cui diede il nome dell’allora Regina d’Inghilterra. Livingstone fu uno dei primi europei a fare un viaggio transcontinentale attraverso l’Africa. Lo scopo del suo viaggio era di aprire nuove vie commerciali, e di accumulare informazioni utili sul continente africano. In particolare, Livingstone era un sostenitore delle missioni e del commercio nell’Africa centrale.

Tornò in Inghilterra per ottenere un supporto a queste sue idee, e per pubblicare un libro sui suoi viaggi. Fu in questo periodo che si dimise dalla società missionaria alla quale apparteneva.

Livingstone ritornò in Africa a capo di una spedizione con lo scopo di esplorare il fiume Zambesi. Mentre esplorava lo Zambesi, le missioni da lui volute in Africa centrale e orientale finirono in modo disastroso, con quasi tutti i missionari morti di malaria o di altre malattie. Il fiume Zambesi si rivelò essere completamente non navigabile a causa di una serie di cateratte e rapide che Livingstone non riuscì a esplorare nei suoi viaggi precedenti.

A eccezione di un ingegnere di nome George Rae, gli altri occidentali o morirono o rinunciarono. Sua moglie Mary morì il 29 aprile 1863 di dissenteria, ma Livingstone continuò le sue esplorazioni, ed infine tornò in Inghilterra nel 1864. La spedizione fu considerata un fallimento da molti giornali britannici del tempo, e Livingstone ebbe grosse difficoltà a raccogliere fondi per esplorare ulteriormente l’Africa.

Nel marzo 1866, Livingstone tornò in Africa, a Zanzibar, da dove cominciò a cercare la sorgente del Nilo. Richard Francis Burton, John Hanning Speke, e Samuel Baker avevano in precedenza, e correttamente, identificato sia il lago Alberto che il lago Vittoria come sorgenti, ma la questione era ancora dibattuta. Livingstone, nel cercare la sorgente del Nilo si spinse in realtà troppo ad ovest, fino a raggiungere il fiume Lualaba che altro non è che la parte iniziale del fiume Congo, ma che Livingstone erroneamente considerò essere il Nilo.

Si ammalò e per tre anni perse completamente il contatto con il mondo esterno. Solo uno dei suoi 44 dispacci arrivò fino a Zanzibar. Henry Morton Stanley, il giornalista inviato alla sua ricerca nel 1869, lo trovò nella città di Ujiji, sulle sponde del lago Tanganica nel 1871.
Questo episodio è rimasto famoso per le parole con le quali si dice che Stanley abbia la prima volta salutato Livingstone: “Dr. Livingstone, I presume.” oppure nella variante I suppose (in italiano: “Dottor Livingstone, presumo.”). Erano gli unici due europei in Africa nel raggio di centinaia di chilometri e si salutarono come se si vedessero ad un ricevimento. Un episodio riportato in seguito più volte come esempio di quanto la formale ma seria morale vittoriana fosse compenetrata e assimilata nel popolo inglese.

Stanley si unì a Livingstone, e per un anno continuarono insieme ad esplorare il nord del Tanganica, poi Stanley partì. A dispetto delle sollecitazioni di Stanley, Livingstone era determinato a non lasciare l’Africa fino a quando la sua missione non fosse stata completata, ma nel 1873 morì in Zambia di malaria e per una emorragia interna dovuta a una occlusione intestinale. Il suo corpo, portato per oltre mille miglia dai suoi leali assistenti Chuma e Susi, ritornò in Inghilterra per essere sepolto nell’Abbazia di Westminster; il suo cuore venne invece sepolto nel luogo dov’era morto, sul Lago Bangweulu, a Chitomba.

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Muore a Lago Bangweulu il 1º maggio 1873.