Carmen Miranda

Nasce il 9 febbraio 1909 a Marco de Canaveses
Maria do Carmo Miranda da Cunha, nota come Carmen Miranda, cantante e attrice portoghese naturalizzata brasiliana.


Nata in Portogallo, la sua famiglia si trasferì in Brasile quando lei aveva solo un anno di età: educata presso il convento di Santa Teresa del Bambin Gesù, iniziò a esibirsi come cantante e ballerina di samba nelle feste paesane, fino a quando non le diedero l’opportunità di lavorare per la radio.
Guadagnatasi una certa fama, venne invitata a esibirsi nei teatri di Broadway, a New York, contribuendo così alla diffusione della musica brasiliana negli Stati Uniti: vi si stabilì definitivamente nel 1939, realizzando numerosi film musicali che la resero celebre in tutto il mondo.
Consumatrice abituale di anfetamine, barbiturici, alcol e tabacco, morì di infarto all’età di 46 anni.
Nel 1998 le venne intitolata una piazza di Hollywood (Carmen Miranda Square).
Viene citata nel film Radio Days di Woody Allen tra le leggende radiofoniche americane degli anni trenta e quaranta.
È la sorella dell’attrice Aurora Miranda.


Manca a tutti quanti.
Manca la sua voce, il suo cantare così velocemente la canzone “Tico Tico”, il suo ancheggiare così conturbante e quel suo sorrisone sempre stampato in pieno volto che ne ha fatto un’icona nel senso lato del termine. Che sia il simbolo del Brasile più famoso dopo il calcio di Ronaldo, il Carnevale e la samba, o che sia l’ispirazione più alta per quei tipi di spettacoli omosessuali puro stile drag queen, Carmen Miranda è la metafora e la personificazione dell’estrosità del cinema e del chiasso più dolce e simpatico che possa mai avere attraversato, a ritmo di samba, la storia del cinema, anche se (aldilà delle scene) è stata una delle dive più discrete del mondo. Promossa a pieni voti dal mondo per la sua massiccia presenza storica e artistica, morì (come tutte le dive del resto) prematuramente. Senza neanche dirci: “Saludos, amigos!”.
Nata in Portogallo ma cresciuta a Babia e trapiantata in un secondo tempo a Rio de Janeiro, Carmen Miranda, al secolo Maria do Carmo Miranda De Cunha, dopo aver lasciato la scuola, trovò lavoro come commessa in un negozio, dove però non faceva altro che cantare tutto il giorno. Scoperta proprio in una di questi suoi “momenti lavorativi-canori”, verrà invitata a cantare in una stazione radio locale. Non passerà moltissimo tempo dalle sue prime incisioni per la RCA e al salto da donna qualunque a diva brasiliana numero uno.
Allieva dei più grandi maestri della musica folk brasiliana, e quindi anche della samba, fece il suo esordio cinematografico apparendo nel documentario brasiliano A Voz do Carnaval (1933) di Adhemar Gonzaga e Humberto Mauro. Dopo due anni, apparve come caratterista (assieme alla sorella Aurora) nella pellicola Alô, Alô, Brasil (1935) di João de Barro e Wallace Downey.
Passata alla storia come la star casinara, dai capelli sovraccarichi di frutta tropicale (in particolar modo banane), truccatissima e con tacchi altissimi (era molto bassa), recitò, ballò e cantò nei film di Ruy Costa Banana-da-Terra (1939) e Laranja-da-China (1940), poi arrivò il grande salto per Hollywood. Prima sbarcò a Broadway con un successo enorme nella rivista “The Streets of Paris” cantando “South American Way”, poi giunse al cinema dove Irving Cummings la affiancò a Don Ameche in Una notte a Rio (1941) e in In montagna sarò tua (1942). La critica fu estasiata dalla sua presenza sul grande schermo e da quel grande carisma che fuoriusciva dalle melodie che intonava. Le sue canzoni (“Amado mio”, “Ultima vez”, “Brazil”, “Tico Tico” e “Saludos Amigos”) scalarono le classifiche statunitensi e la sua popolarità crebbe in maniera incredibile lasciando tutti a bocca aperta. Era appena cominciata la “mirandamania”.
Cinematograficamente parlando fu diretta prima da Walter Lang in Tre settimane d’amore (1941) e Samba d’amore (1944) e poi da Lewis Seiler in Doll Face (1945) e in If I’m Lucky (1946). Dopo aver recitato accanto a Groucho Marx in Copacabana (1947), concluse gli Quaranta con Così sono le donne (1948) di Richard Thorpe. Nel frattempo la sua vita privata si arricchì del matrimonio con l’assistente produttore Dave Sebastian, che però opportunista e burbero rese la vita della cantante e attrice un vero tormento. Nonostante il poco amore presente nella coppia, Carmen Miranda, poiché fortemente cattolica, non pensò mai al divorzio.
Nancy va a Rio (1950) di Robert Z. Leonard per la MGM e Morti di paura (1953) di George Marshall (con Dean Martin e Jerry Lewis) furono i suoi ultimi film. E anche l’arrivo della televisione non la spaventò, anche perché continuò a esibirsi nel tubo catodico e nei night clubs. Ma il 4 agosto 1955 Carmen ebbe un attacco cardiaco durante l’intervallo pubblicitario di uno show di Jimmy Durante. Morì il giorno dopo, ad appena 46 anni. Il Brasile, dopo la sua morte, dichiarò un lutto nazionale. Da allora, nessuno è riuscito a prendere il suo posto…