28 luglio

28 luglio 1480
Battaglia di Otranto: la flotta navale turca sferra per ordine del sultano Maometto II un grande attacco all’Italia


La battaglia di Otranto, o guerra d’Otranto o sacco di Otranto, è stata un’operazione militare che ha comportato l’assedio, la conquista, il saccheggio e la liberazione della città di Otranto nel 1480 – 1481, quando un esercito ottomano, in realtà diretto a Brindisi, ma dirottato più a sud da un forte vento di tramontana, attaccò la città salentina, allora appartenente agli aragonesi. Lo sbarco avvenne su una spiaggia a nord di Otranto che prese il nome proprio da questo avvenimento: ancor oggi si chiama baia dei Turchi.

La città fu posta sotto assedio per circa due settimane e i suoi abitanti si rifugiarono all’interno delle mura resistendo e respingendo con vigore le offese. A scatenare l’assedio e le crudeltà dell’esercito turco comandato dall’abile condottiero Ahmet Pascià fu l’uccisione da parte dei difensori di Otranto dell’ambasciatore turco inviato per negoziare la resa, cosa ritenuta sacra dai turchi. Al comando delle truppe scelte dei Giannizzeri e sparando colpi di artiglieria di una grandezza mai vista prima riuscirono ad aprire una breccia. Gli otrantini, per la maggior parte male armati e non avvezzi al combattimento, non riuscirono a contenere la furia degli invasori soccombendo sotto i colpi di scimitarra. I bambini più fortunati e molte giovani donne furono presi e portati in Turchia, altri furono violentati e uccisi con le donne, altri ancora dovettero subire tremende mutilazioni.

Al termine della battaglia, il 14 agosto 1480 furono decapitati sul colle della Minerva 800 otrantini (maschi dai 14 anni in su) che si erano rifiutati di rinnegare la religione cristiana: sono ricordati come i santi Martiri di Otranto, le cui reliquie sono custodite nella cattedrale del paese. Sono stati canonizzati come santi martiri nel 2013.

In seguito alla battaglia e all’invasione degli ottomani, andò distrutto il monastero di San Nicola di Casole, che ospitava allora una delle biblioteche più ricche d’Europa.

(…)

L’armata turca si concentrò a Valona per imbarcare le truppe, mentre Maometto II, tramite una rete di spie, confondeva i nemici sul punto di approdo, da cui sarebbe partito l’attacco. Attraversò il canale d’Otranto di notte, e il 28 luglio 1480, a causa di una portentosa tramontana, si ritrovò davanti a Otranto, porto facile da espugnare e più vicino alla costa albanese. Otranto era una città ricca e fiorente ma mal fortificata nei confronti di un attacco portato dalle artiglierie turche.

Otranto contando che 22.000 abitanti, avrebbe però dovuto contare proprio sulle fortificazioni a fronte del soverchio numero degli avversari. La crisi italiana favoriva i Turchi. Gli Stati italiani divisi tra loro non avrebbero contrapposto alcuna forza politico-militare.

Nel 1479 la pace che aveva concluso la lunga guerra turco-veneziana aveva reso Venezia neutrale; la Serenissima sarebbe comunque stata ostile a Ferdinando di Napoli (1458-94) al quale voleva togliere le città pugliesi, per cui non contrastò in alcun modo il passaggio di una così grande flotta. I turchi sapevano inoltre che le armate aragonesi e pontificie erano impegnate dal 1478 contro Firenze, e in questo quadro generale concepirono il proposito di occupare un lembo strategico del Salento, come testa di ponte e spina nel fianco delle potenze cristiane.

Il 28 luglio, presso i laghi Alimini, dalla flotta turca sbarcarono 16.000 uomini (nella zona oggi chiamata baia dei Turchi). Nei primi momenti dello sbarco si scontrarono in isolate scaramucce con i soldati della guarnigione otrantina che cercava di bloccarli mentre scendevano dai navigli. Tuttavia, i soldati pugliesi furono messi alle strette dal continuo accrescersi delle forze turche e costretti a riparare nelle mura. Akhmet inviò un primo messaggero, di nome Turcman o Turciman, a trattare con gli idruntini: gli propose il permesso di lasciare la città senza colpo ferire a patto che prima abiurassero pubblicamente la fede in Cristo. Il popolo insorse contro il mediatore, che però scampò al linciaggio e comunicò al Pascià il rifiuto di Otranto alla conversione. Un secondo messaggero, forse latore di un ultimatum, non riuscì nemmeno ad avvicinarsi a Otranto perché fu trafitto da una freccia alle porte della città.

A quel punto, portate a terra le artiglierie, Ahmet Pascià cominciò l’assedio. Il 29 luglio la guarnigione e tutti gli abitanti abbandonarono il borgo in mano ai Turchi per ritirarsi nel castello che ne costituiva la cittadella. Già il giorno successivo al primo attacco i Turchi, occupato il borgo, compivano razzie nei casali vicini.

A difendere Otranto c’erano solo 2.000 uomini guidati dai capitani Francesco Zurlo e Giovanni Antonio Delli Falconi; la città sguarnita e mal difesa, non avrebbe potuto contenere a lungo l’impeto dell’artiglieria turca, ma volle resistere comunque. Quando Ahmet Pascià pretese la resa dai difensori, questi rifiutarono immediatamente. Zurlo sdegnosamente respinse la proposta di Ahmet – la vita in cambio della resa – e in risposta le artiglierie turche martellarono immediatamente con il loro fuoco la città. Subito partirono dei messaggeri per avvisare il re di Napoli, che si apprestò ad inviare richieste d’aiuto ai regni cristiani.

La cittadella otrantina era sprovvista di cannoni e le sue mura vennero incessantemente colpite dalla formidabile artiglieria ottomana. Gli otrantini opposero un’eroica resistenza; durante la notte e nella situazione più disperata, il popolo guidato da Ladislao De Marco, si raccolse nella cattedrale e qui giurò di resistere sino all’ultimo.

Le truppe musulmane si erano divise in due gruppi. Di questi uno proseguiva il bombardamento e l’assedio e l’altro, separato in piccoli reparti, dilagava nel territorio saccheggiando, devastando, facendo molti schiavi e sconfinando anche a Lecce e Taranto.

La difesa si protrasse disperatamente per due settimane, ma restò vana l’attesa dei soccorsi di Ferrante, re di Napoli, e del di lui figlio Alfonso duca di Calabria. In effetti, però, agli appelli del re risposero il cugino Ferdinando il Cattolico e il Regno di Sicilia, in quel tempo guidato dal Viceré Gaspare de Spes. Si cominciarono ad ammassare navi nei porti per creare una flotta cristiana, ma occorreva più tempo per prepararsi alla guerra.

L’11 agosto, dopo 15 giorni d’assedio, Ahmet ordinò l’attacco finale, durante il quale riuscì a sfondare. I Turchi entrarono nella città attraverso la “Porticella”, il più piccolo ingresso a Otranto posto sul lato nord-est delle mura. In breve il castello fu espugnato. Il grande divario di forze aveva deciso l’esito dell’assedio.

Crudeltà furono commesse dagli assalitori sugli otrantini. Nel massacro tutti i maschi maggiori di quindici anni furono uccisi. Donne e bambini furono ridotti in schiavitù. Stando ad alcune stime i morti furono 6.000 (inclusi quelli periti nei combattimenti e per effetto dei bombardamenti delle grosse artiglierie).

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AFORISMARIO
Trovo che vi sia una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi: uno che si accontenta è un uomo felice.
(Tiziano Terzani)


PROVERBIO del giorno
Quando sono troppi i galli a cantare, non si fa mai giorno.


ACCADDE OGGI

1443 – Grande incendio di Mosca
1540 – Una delle più importanti figure politiche del regno di Enrico VIII d’Inghilterra, Thomas Cromwell, viene giustiziato su ordine del re con l’accusa di tradimento. Enrico sposa la sua quinta moglie, Caterina Howard, nello stesso giorno
1794 – Parigi: Maximilien Robespierre viene ghigliottinato
1866 – L’Atto metrico del 1866 diventa legge e legalizza la standardizzazione di pesi e misure negli Stati Uniti
1904 – Roma: inaugurazione della Sinagoga, il Tempio Maggiore
1945 – New York: un bombardiere B-25 Mitchell si schianta tra il 79º e l’80º piano dell’Empire State Building causando 14 vittime
1976 – La Corte Costituzionale sancisce l’illegalità del monopolio Rai. Inizia così l’epoca delle cosiddette TV private, che cambierà il panorama mediatico italiano
1992 – Mary J. Blige pubblica il suo album What’s the 411?. Viene considerato come l’album che da il via a un nuovo genere, l’hip-hop soul
1996 – L’Uomo di Kennewick, i resti di un uomo preistorico, vengono scoperti nei pressi di Kennewick (Washington)
2005 – Belfast: L’IRA annuncia la fine della lotta armata a partire dalle 16 BST, le 17 ora italiana
2007 – Hylands Park : Cerimonia di Apertura al 21 Jamboree Mondiale Degli Scout, svoltosi ad Hyland Park, Chelmsford. Partecipanti: 40000 provenienti da 158 paesi diversi.
2010 – Herat, due militari Italiani del corpo del genio muoiono a causa di un dispositivo IED.
2010 – Islamabad, muoiono 152 persone nello schianto di un Airbus A321.
2013 – Strage del viadotto Acqualonga: un pullman carico di turisti precipita da un viadotto della A16 causando 40 morti; è il sinistro stradale il più grave avvenuto in Italia.
2017 – Il primo ministro del Pakistan Nawaz Sharif viene rimosso dal suo incarico dalla corte suprema del Pakistan con l’accusa di corruzione
(Fonte: wikipedia)


COMPLEANNI FAMOSI
– Giovanni Della Casa – ecclesiastico, padre del Galateo
– Beatrix Potter – scrittrice
– Marcel Duchamp – artista
– Jacqueline Kennedy – first lady
– Riccardo Muti – direttore d’orchestra
– Luca Barbareschi – attore


SANTI DEL GIORNO
– San Nazario – Martire
– San Pedro Poveda Castroverde – Fondatore e martire
– San Sansone – Abate e vescovo
– Sant’Acacio (Acazio) di Mileto – Vescovo e martire
– Sant’Innocenzo I – Papa


NdR: i testi dei nostri articoli sono il risultato di una ricerca effettuale nel web, dai quotidiani e da pubblicazioni utili agli approfondimenti.