28 febbraio

28 febbraio 1983
In onda l’ultima puntata di M*A*S*H


M*A*S*H è una serie televisiva americana creata da Larry Gelbart, ispirata dal film M*A*S*H (1970) di Robert Altman, che a sua volta era tratto liberamente dal romanzo (e dai suoi seguiti): M*A*S*H: A Novel About Three Army Doctors (1968) scritta da Richard Hooker (nome d’arte di H. Richard Hornberger).

La serie inoltre è influenzata dal romanzo Comma 22 (1961) di Joseph Heller.


Andata in onda dal 17 settembre 1972 al 28 febbraio 1983, per un totale di 11 stagioni e 251 episodi, la puntata finale risulta essere la più vista della storia della televisione americana (con 105,9 milioni di telespettatori).
La versione originale ha in sottofondo le false risate del pubblico, quella italiana ne è sprovvista.


28 febbraio 870
Termina il sesto concilio di Costantinopoli

Il Concilio di Costantinopoli VI (IV ecumenico) si tenne dal 5 ottobre 869 al 28 febbraio 870.
Questo concilio è ritenuto ecumenico dalla Chiesa cattolica, ed è strettamente unito con un altro concilio, celebrato dieci anni dopo (879-880), ritenuto ecumenico da una parte della Chiesa ortodossa.

Concilio di Costantinopoli VI
Cesare Nebbia (1536-1614)

Gli antefatti immediati al concilio lasciano intravedere elementi di tensione fra Roma e Costantinopoli. Nel giugno 869, in un sinodo tenuto a San Pietro a Roma, si precisava il pensiero di Roma in merito a Fozio e ai suoi sostenitori: l’ex patriarca e tutti coloro che erano stati ordinati da lui vennero deposti, mentre coloro che erano stati ordinati in precedenza da Ignazio e poi avevano aderito a Fozio potevano essere riammessi solo sottoscrivendo un Libellus satisfactionis. Insomma, Roma si poneva come ultima istanza in materia di fede, disciplina e comunione ecclesiale.

Ovviamente le condizioni poste da Roma non erano fatte per piacere a Costantinopoli, e soprattutto a Basilio I, la cui politica tendeva invece ad un atteggiamento moderato e di clemenza verso i seguaci di Fozio per evitare un ulteriore irrigidimento. Invece, nell’ottica di Roma il concilio avrebbe dovuto semplicemente ratificare le decisioni prese a San Pietro.

Il Concilio si aprì il 5 ottobre 869 alla presenza di soli 5 metropoliti e 7 vescovi (poiché erano stati ammessi solo i vescovi rimasti fedeli a Ignazio), ma con i delegati dei patriarchi di Antiochia e Gerusalemme (quelli di Alessandria arriveranno solo alla nona sessione).

Nel suo discorso inaugurale, l’imperatore Basilio I, desideroso di giungere ad un compromesso accettabile da tutti, annunciò, contro le pretese romane, che fosse nuovamente esaminato il caso di Fozio e dei suoi sostenitori. Dopo che i presenti approvarono il Libellus satisfactionis, decisero che non si poteva giudicare Fozio senza convocarlo in assemblea e sentirlo direttamente.

Dopo che nella seconda sessione (7 ottobre) furono ammessi al concilio, dietro l’accettazione del Libellus satisfactionis, i vescovi ordinati da Ignazio ma poi passati dalla parte di Fozio, nella quarta sessione (18 ottobre), fu fatta richiesta formale di audizione di Fozio, dietro minaccia dei legati imperiali di non sottoscrivere gli atti sinodali. I legati papali sono costretti a cedere. Nelle sessioni del 20 e del 25 ottobre, mentre Fozio si chiude nel silenzio, i suoi sostenitori si lanciano in un’accorata difesa del suo operato e si scagliano soprattutto contro il Libellus satisfactionis, ritenuto umiliante.

Questo però non cambiò i rapporti di forza interni al concilio, cosicché, al termine della sesta sessione (25 ottobre), Fozio e i suoi sostenitori furono condannati, conformemente ai desideri di Roma, nella sessione successiva (29 ottobre) vennero deposti e anatematizzati, e nell’ottava sessione (5 novembre) gli atti del concilio dell’867 furono bruciati, così come gli scritti di Fozio contro Roma.

Dopo di che il concilio venne sospeso per tre mesi. Si ignorano i motivi, ma le tensioni suscitate dal Libellus satisfactionis ebbero la loro parte: la maggior parte dell’episcopato bizantino era a favore di Fozio e si sentiva mortificato dall’atteggiamento di Roma, a tal punto che alcuni vescovi che avevano firmato il Libellus cercarono di impadronirsene per distruggerlo.

Il concilio si riaprì con la nona sessione il 12 febbraio 870; il numero dei partecipanti era salito a 67 e tra questi anche i legati del patriarca di Alessandria, che aderirono subito alle decisioni già prese dal concilio. La sessione conclusiva (28 febbraio), con circa 103 padri conciliari, si svolse alla presenza di ospiti di rilievo: vi era un’ambasciata di Ludovico II di Germania, di cui faceva parte anche Anastasio Bibliotecario; e una legazione di Boris di Bulgaria che rimise in tavola la questione della giurisdizione ecclesiastica nel proprio territorio.

In questa cornice il concilio procedette ai suoi atti finali: furono approvati il tradizionale pronunciamento di fede e 26 canoni di interesse dogmatico e disciplinare.

Il patriarca Fozio I, seduto sul suo trono patriarcale (dalle cronache di Giovanni Skylitzes).

Poiché questo concilio non aveva aggiunto nulla sotto il profilo dogmatico, il pronunciamento di fede si limitava a ribadire i dogmi tradizionali. Si ringraziava l’imperatore per aver convocato questo « sinodo universale », si rinnova il Simbolo niceno-costantinopolitano con l’aggiunta dei dogmi successivi, si rinnova la condanna degli eretici del passato (Ario, Sibellio, Nestorio, ecc.); uno spazio particolare viene dato al Concilio di Costantinopoli III e al Concilio di Nicea II, cui segue questo « ottavo sinodo universale ». Poi seguono le accuse a Fozio presentato come intruso, usurpatore e persecutore; è sottolineata l’azione del Papa di Roma che ha anatematizzato Fozio, dell’imperatore Basilio I che ha convocato il concilio.

I 26 canoni toccano diversi temi, tra cui il primato romano, la pentarchia, i rapporti fra la Chiesa e l’autorità civile.
– Il canone 1 riconosce alle decisioni dei concili ecumenici, dei sinodi locali e dei singoli Padri della Chiesa valore di « seconda parola di Dio ».
– Nel canone 2 si fa omaggio alle decisioni dei papi Niccolò I e Adriano II, designati entrambi come « strumenti dello Spirito santo ».
– Il canone 12 dichiara deposto chiunque riceva la consacrazione episcopale in seguito ad un intervento arbitrario del potere secolare.
– Nel canone 14 è condannato il servilismo degli ecclesiastici nei confronti dell’autorità civile.
– Il canone 17 ribadisce la supremazia della giurisdizione patriarcale su quella dei metropoliti; ed afferma che i laici possono partecipare ai concili ma solo quelli ecumenici.
– Il canone 21 unisce due prospettive diverse: il valore della pentarchia e il primato di Roma, « con un evidente sforzo di comporre visuali diverse, se non tendenzialmente antagonistiche » (L. Perrone, op. cit.).
– Il canone 22 vieta l’intervento dei laici nelle elezioni patriarcali e dei metropoliti.

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AFORISMARIO
Volete essere compresi dagli uomini? Parlate. Volete essere compresi dalle donne? Tacete.
(Nanni Svampa)


PROVERBIO del giorno
I piccoli regali conservano le grandi amicizie.


ACCADDE OGGI
870 – Termina il sesto concilio di Costantinopoli
1854 – Il Partito Repubblicano statunitense viene fondato a Ripon, Wisconsin
1897 – Ranavalona III, ultima regina del Madagascar, è deposta dai francesi
1935 – Wallace Carothers prepara per la prima volta il nylon
1983 – L’ultimo episodio di M*A*S*H viene trasmesso negli Stati Uniti, divenendo l’episodio televisivo più visto della storia, con un numero di spettatori superiore ai 100 milioni
1991 – Si conclude la Guerra del Golfo tra Iraq e Kuwait
(Fonte: wikipedia)


COMPLEANNI FAMOSI
Ernest Renan – filosofo e filologo
Vincent Minelli – regista
Lucia Valerio – tennista
Nanni Svampa – cantante dialettale milanese
Paolo Bonacelli – attore
Dino Zoff – calciatore e allenatore
Oliviero Toscani – fotografo
Gustav Thöni – allenatore di sci alpino e ex sciatore alpino
Carmen Lasorella – giornalista
John Turturro – attore e regista
Gabriella Carlucci – presentatrice


SANTI DEL GIORNO
San Romano di Condat – Abate
Sant’Ilaro – Papa
Sante Marana e Cira – Vergini



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